mercoledì 29 dicembre 2010

I topinambur




Finalmente ho i miei bei topinambur freschi freschi da raccogliere! Sono strabiliata dalla quantità di tuberi che può produrre una sola pianta! Quelli nella foto sono solo una minima parte di quanto ho trovato scavando...e siccome le mie piante sono dieci, credo che ne avrò abbastanza fino al prossimo autunno.


Forse vi chiederete da dove arriva il loro strano nome; non dai topi sicuramente! Pare che invece venga dal nome di una tribù dell'America meridionale, i Tobinamba, che coltivavano queste piante ancora sconosciute in Europa fino al XVII secolo. In realtà è una pianta diffusa anche nel Nord America.
Il nome botanico è Helianthus tuberosus, in inglese si chiama Jerusalem artichoke (carciofo di Gerusalemme) e in francese topinambour.
Il sapore è molto delicato, ricorda il carciofo e la patata insieme, però più leggero e mai farinoso.
Sembra che i topinambur facciano molto bene per via dell'inulina contenuta, dal potere riequilibrante della flora intestinale. Comunque sono tanto buoni, specialmente fritti...e hanno poche calorie, così possono sostituire un bel piatto di patatine senza procurare gravi danni alla linea e senza farci sentire in colpa!
La frittura secondo me è la preparazione che li rende più gustosi, ma si possono mangiare anche crudi, tagliati a julienne, da soli o mescolati a un' insalata mista. Voglio provare anche il risotto e la frittata.
Finora li ho sempre pelati, ma alcuni dicono che sono migliori con la buccia.
L'importante è lavarli bene; per rimuovere tutta la terra, se sono molto sporchi, occorre lasciarli a bagno in un recipiente e poi spazzolarli come si fa con le patate. Tenete presente però che intorno ai tubercoli si ferma sempre un po' di terriccio, così un piccolo spazzolino da denti (non usato...!) serve meglio allo scopo di una spazzola grande e rotonda.
Consigli per la coltivazione
I topinambur sono facilissimi da coltivare, però hanno bisogno di abbondante acqua durante l'estate e soffrono il clima caldo e secco, in più se attecchiscono diventano invadenti. Scegliete un posto soleggiato ma non troppo, con terreno ricco e fresco, dove potranno rimanere per sempre; infatti è quasi impossibile toglierli del tutto, basta che rimanga un piccolo tubero e rispuntano sempre. Crescono molto in altezza, tanto da raggiungere i tre metri, quindi l'ideale è fissarli a fili di ferro zincato, più che altro perché il vento ne spezza i rami più delicati.
In pratica sono dei girasoli, quindi formano anche una bella recinzione verde per l'estate. Il fiore è giallo, a stella semplice, e compare in agosto-settembre: somiglia a una grande margherita ed è grazioso nei vasi.
In genere non servono fitofarmaci, perché sono piante molto sane, basta dare del concime naturale (tipo stallatico in granuli)
Alla fine di ottobre, conviene tagliare i fusti a un'altezza di 30-40 cm dal suolo: i tuberi continueranno a ingrossarsi e possono rimanere interrati, così si raccolgono solo quando servono, a partire da novembre.
Per non rovinarli, conviene estrarli quando il terreno è bagnato, usando una forca o un sarchiello da giardino.
Se dovessero avanzare, non fate come me, non lasciateli esposti all'aria perché diventerebbero grinzosi e orrendi! Metteteli in frigo, chiusi in un sacchetto o avvolti in un foglio di carta.
Un altro consiglio: non buttate gli scarti della pulizia in giro nel giardino, ma in pattumiera. A meno che non vogliate riempirvi di topinambur ovunque...



Se volete maggiori informazioni, visitate Alimentipedia
http://www.alimentipedia.it/Verdura/Verdura_topinambur.html