mercoledì 13 agosto 2008

Ricetta per la pastella all'italiana

Per friggere le zucchine, le melanzane e i fiori di zucchina e zucca, oltre alla tèmpura che è una preparazione croccante con pastella leggera a base di sola farina, si può usare la classica pastella all'italiana. Se fatta bene, rende la frittura gustosa, anche se un tantino pesante da digerire. La difficoltà sta nel friggere asciutto, perché come sappiamo non è facile riuscirci...mangiare una frittella zuppa di olio è molto sgradevole, ed anche poco salutare.
Una ricetta che in genere dà buoni risultati è la seguente:

Pastella per frittura
Ingredienti per la pastella:
200 g. di farina
2 uova
1/2 bicchiere di acqua frizzante
1 punta di cucciaino di lievito artificiale per torte salate
Per friggere:
olio di semi d'arachidi, un litro

Dopo aver scelto i pezzetti di verdura o altro e averli ben lavati, asciugati e tagliati, preparare la pastella. In una ciotola setacciare 200 grammi di farina 00, unire due uova e poca acqua minerale frizzante quanto basta - indicativamente, circa mezzo bicchiere - lavorando bene il tutto con una frusta o un frullino manuale. Non aggiungere sale o latte, appesantiscono la frittura. Deve riuscire una crema fluida, né troppo densa né troppo liquida. Far riposare per dieci minuti e intanto pensare alla padella, io uso un wok di rame con l'interno d'acciaio ma qui ognuno ha le sue preferenze. Anche una classica padella pesante di ferro risponde bene, smaltata o meglio ancora nera, da tenere solo per le fritture e da pulire solo con la carta. Non vanno usate assolutamente quelle teflonate, per motivi igienici, in quanto alle alte temperature possono rilasciare sostanze tossiche (perciò attenzione ai tegami graffiati, buttateli via subito!). L'acciaio inox si può anche usare, ma solo se la padella è molto spessa, con il fondo termoradiante, altrimenti si rischia di bruciare tutto.
Se avete una friggitrice elettrica, usatela pure. E' più facile regolare la temperatura dell'olio e si limita il rischio di bruciare il cibo.
L'olio dovrebbe essere di semi e non d'oliva, il migliore secondo me è quello di arachidi, come seconda scelta quello di girasole. In genere uso l'olio d'oliva per le cotolette, il pollo e le fritture di pasta lievitata, non per le verdure in quanto le rende troppo untuose e pesanti. Ci sono in commercio dei miscugli per friggere, tipo Friol, Friggo bene, ecc., ma non mi fido molto perché ho paura che contengano l'olio di cocco e di palma, poco salutari per le arterie; se ce n'è solo un pochino va be', tanto non si frigge tutti i giorni...
Mentre l'olio abbondante si scalda (deve raggiungere i 180 gradi) unire il lievito in polvere alla pastella, mescolare bene e intingere a mano i fiori di zucca o le fettine di verdura da friggere; sempre con le mani - sì, è meglio con le mani- appoggiare i pezzetti sui bordi laterali della ciotola a scolare la pastella in eccesso e passarli subito nell'olio caldo. Non friggere più di cinque o sei pezzi per volta, troppe frittelle non diventano colorite e croccanti, devono galleggiare comodamente.
Il sale si mette alla fine, dopo aver posato le frittelle su vari fogli di carta da cucina per togliere il più possibile di unto.
In Liguria mescolano alla pastella pezzettini di zucchina e fiori spezzettati, una vera delizia. Questa ricetta è ottima per le melanzane a fettine, le zucchine a fette (ideali le White scallop) e i peperoni. Ragazzi, solo a parlarne mi è venuto un appetito...Proprio ieri ho fritto le zucchine, sembravano saucepans, dischi volanti, era una favola anche il sapore.

Il basilico si cima oppure no

Certo che si deve cimare il basilico, almeno secondo la mia esperienza; ci sono quelli che sostengono il contrario, specialmente per il tipo genovese, consigliando di limitarsi a cogliere le foglie più grandi.
Non vorrei sembrare eretica, ma nei climi caldi del sud il basilico di qualsiasi tipo se non si cima va rapidamente in fioritura e i rametti diventano legnosi. Quello greco, a foglie piccole, dev'essere cimato molto spesso per mantenere una bella forma compatta a palla.

Il genovese, insostituibile per il pesto, non va cimato nelle prime fasi dello sviluppo; quando è ancora una pianticella tenera è meglio utilizzare solo le foglie più sviluppate, ma poi si possono cogliere i ciuffi apicali, anzi una cimatura moderata gli fa bene. Il basilico richiede molta acqua e una posizione a mezz'ombra per ottenere un bel fogliame verde e tenero; non che non resista in pieno sole, ma le foglie ingialliscono e induriscono, inoltre l'aroma diventa troppo pungente e il sapore si carica di un amarognolo selvatico poco piacevole.

La concimazione non dovrebbe essere necessaria se il terreno è ricco di sostanza organica, comunque se appare deperito basta dargli una manciata di stallatico in cubetti per vederlo riprendersi subito.

Nel sud le piantine durano fino ai primi freddi di novembre, però l'aroma peggiora parecchio; si può portarne un vasetto all'interno tenendolo in cucina o in una stanza riscaldata e luminosa, prevedendo che non avrà mai il profumo del basilico coltivato all'aperto ma sarà sempre migliore di quello congelato o essiccato...