Preparatevi a una bella faticaccia, ma anche a una grande soddisfazione...Fare le bottiglie di passata in casa è un lavoro pesante, comunque può diventare anche piacevole se lo si svolge in compagnia; è una specie di rito, ormai per me e per tante altre persone è impossibile farne a meno! Se un anno non lo celebro, mi manca qualcosa...Allora vediamo come spiegarlo in modo semplice e breve. In effetti, non è difficile, richiede solo parecchio tempo, circa una giornata.
OCCORRENTE
Prima di tutto procuratevi pomodori che siano adatti da passare, quindi non i Rio, Cal o varietà del genere, ossia quelli che chiamano quadrati, con la buccia dura, ma i classici perini da sugo tipo Napoli, Roma o i tondi Marmande. L'importante è che siano maturi e ben rossi. Potete cominciare con una cassetta da venti chili, soprattutto se lavorate da soli, perché è il quantitativo giusto per una giornata di lavoro e basta a riempire una caldaia di proporzioni umane. Calcolate che per due persone, facendo la pasta al sugo due volte la settimana, vi serviranno almeno quattro bottiglie da 3/4 (750 ml) al mese. Da novembre a tutto maggio, periodo in cui non si trovano pomodori buoni per la salsa, serviranno circa trenta bottiglie, l'equivalente di quaranta chili di pomodori al netto senza scarto.
Come attrezzatura ci vuole una bella caldaia, anche di alluminio (di rame sarebbe il massimo) con il suo coperchio; un passapomodori, meglio se elettrico, perché fa risparmiare tanta fatica - anche se mia suocera ha sempre detto che rende meno di quello manuale; almeno quindici bottiglie a imboccatura larga tipo quelle del succo di frutta o della passata, ben lavate e con le capsule o tappi pulitissimi (nel caso contrario fateli bollire o lavateli in lavastoviglie senza il detersivo) oppure bottiglie a collo lungo da birra con i relativi tappi a corona e tappatrice, ma non ve le consiglio, sono più scomode. Poi servono recipienti di plastica per alimenti, almeno tre o quattro grandi per lavare i pomodori e raccogliere le bucce e semi, una pentola d'acciaio per raccogliere la passata, un mestolo grande, un imbuto a canna larga e diversi stracci puliti o giornali per avvolgere le bottiglie, oppure cartoni da infilare tra l'una e l'altra per evitare rotture durante l'ebollizione: in genere non succede niente, ma non si sa mai. Serve anche uno stecco di legno tipo spiedino per accendere il gas sotto la caldaia, dato che quando è piena non si sposta facilmente.
PREPARAZIONE
Procurato il necessario, occupatevi dei pomodori: devono essere scelti, quelli un po' toccati vanno scartati e utilizzati per una salsa fresca. Se sono giallini, è meglio lasciarli per un altro giorno al sole.
Metteteli in una vaschetta e lavateli con cura, ma senza lasciarli inzuppare nell'acqua. Ora si può procedere in due modi: rompeteli e strizzateli per eliminare l'acqua di vegetazione e i semi, alla maniera classica, oppure , come io vi consiglio per esperienza, tagliateli e metteteli a bollire a fuoco lento per qualche minuto nella caldaia con il coperchio di sopra. In questo modo si ammorbidiscono e cedono acqua, così dopo averli lasciati raffreddare e scolare è più facile passarli e il sugo ottenuto risulta più denso. Col primo metodo otterrete un succo di pomodoro, mentre con il secondo avrete una salsa meno acquosa, con minore possibilità di rilasciare liquido di vegetazione nelle bottiglie e minore rischio di fermentazione successiva.
Potete lavorare all'aperto, sulla terrazza, in giardino, ma sempre all'ombra.
Comunque i pomodori da passare devono essere freddi e attenzione agli schizzi... Non vi conviene passarli tutti in una volta, perché la passata fermenta facilmente; appena ne avete raccolta una pentola, o una vaschetta, imbottigliatela subito e in ogni caso non esponetela al sole.
La passata raccolta in una bella pentola d'acciaio va naturalmente versata nelle bottiglie usando un imbuto a canna larga e un mestolo capace. Non riempitele fino all'orlo. Pulite l'imboccatura con una pezzuola bagnata da sciacquare spesso e chiudete bene con i tappi (a capsula o a corona, secondo il tipo di bottiglia che avete scelto). Appena saranno pronte quindici bottiglie, caricate la caldaia. Sistemate il vostro pentolone sul fornello più grande, che in genere sta verso il muro; sul fondo collocate uno strofinaccio pulito ripiegato a coprire tutta la base, poi su quello mettete le bottiglie dritte e non troppo serrate; infine riempite gli spazi vuoti con panni puliti (vecchi tovaglioli, teli ecc.) o pezzi di cartone. Coprite anche la superficie con un altro strofinaccio e mettete un coperchio o un tegame largo che le tenga ferme, quindi versate l'acqua sommergendo le bottiglie per almeno due dita sopra i tappi. Chiudete con il coperchio, accendete il gas (vi consiglio un fiammifero molto lungo, uno spiedino di legno acceso o un bossolo di carta arrotolata, perché se la caldaia è grossa rischiate un'esplosione). E voilà! Dite la verità, non vi sentite un mito? Altro che Superman o Wonder woman. Aspettate che l'acqua arrivi davvero all'ebollizione, infatti la caldaia è un'imbrogliona, fa tanto rumore ma non bolle mai, ci vorrà anche un'ora perché bolla veramente!
Da quel momento, regolate la fiamma perché non deve essere tanto forte da causare trabocchi, e caricate il timer: ci vogliono quarantacinque minuti, ma se ne mettete sessanta va ancora meglio. Finalmente potete allontanarvi, bere una birra o guardare la tivù, oppure pulire se non siete ancora stanchi. Dopo un'ora le vostre bottiglie saranno sterilizzate, quindi spegnete il gas e lasciatele nell'acqua finché non sarà fredda, in pratica fino alla mattina seguente.
Una passata perfetta non dovrebbe avere liquido di vegetazione sul fondo: se vedete che si è formato un dito di liquido giallastro in alcune bottiglie, non è un gran male, ma potrebbero inacidire, perciò consumatele per prime e lasciate tranquillamente da parte le altre, anche per un anno. Una volta mi è capitato di trovare una bottiglia ancora in ottime condizioni dopo quasi due anni! Se scolate bene i pomodori dopo la prebollitura e li sterilizzate per un'ora, vedrete che si conserveranno benissimo.
Buon divertimento!
OCCORRENTE
Prima di tutto procuratevi pomodori che siano adatti da passare, quindi non i Rio, Cal o varietà del genere, ossia quelli che chiamano quadrati, con la buccia dura, ma i classici perini da sugo tipo Napoli, Roma o i tondi Marmande. L'importante è che siano maturi e ben rossi. Potete cominciare con una cassetta da venti chili, soprattutto se lavorate da soli, perché è il quantitativo giusto per una giornata di lavoro e basta a riempire una caldaia di proporzioni umane. Calcolate che per due persone, facendo la pasta al sugo due volte la settimana, vi serviranno almeno quattro bottiglie da 3/4 (750 ml) al mese. Da novembre a tutto maggio, periodo in cui non si trovano pomodori buoni per la salsa, serviranno circa trenta bottiglie, l'equivalente di quaranta chili di pomodori al netto senza scarto.
Come attrezzatura ci vuole una bella caldaia, anche di alluminio (di rame sarebbe il massimo) con il suo coperchio; un passapomodori, meglio se elettrico, perché fa risparmiare tanta fatica - anche se mia suocera ha sempre detto che rende meno di quello manuale; almeno quindici bottiglie a imboccatura larga tipo quelle del succo di frutta o della passata, ben lavate e con le capsule o tappi pulitissimi (nel caso contrario fateli bollire o lavateli in lavastoviglie senza il detersivo) oppure bottiglie a collo lungo da birra con i relativi tappi a corona e tappatrice, ma non ve le consiglio, sono più scomode. Poi servono recipienti di plastica per alimenti, almeno tre o quattro grandi per lavare i pomodori e raccogliere le bucce e semi, una pentola d'acciaio per raccogliere la passata, un mestolo grande, un imbuto a canna larga e diversi stracci puliti o giornali per avvolgere le bottiglie, oppure cartoni da infilare tra l'una e l'altra per evitare rotture durante l'ebollizione: in genere non succede niente, ma non si sa mai. Serve anche uno stecco di legno tipo spiedino per accendere il gas sotto la caldaia, dato che quando è piena non si sposta facilmente.
PREPARAZIONE
Procurato il necessario, occupatevi dei pomodori: devono essere scelti, quelli un po' toccati vanno scartati e utilizzati per una salsa fresca. Se sono giallini, è meglio lasciarli per un altro giorno al sole.
Metteteli in una vaschetta e lavateli con cura, ma senza lasciarli inzuppare nell'acqua. Ora si può procedere in due modi: rompeteli e strizzateli per eliminare l'acqua di vegetazione e i semi, alla maniera classica, oppure , come io vi consiglio per esperienza, tagliateli e metteteli a bollire a fuoco lento per qualche minuto nella caldaia con il coperchio di sopra. In questo modo si ammorbidiscono e cedono acqua, così dopo averli lasciati raffreddare e scolare è più facile passarli e il sugo ottenuto risulta più denso. Col primo metodo otterrete un succo di pomodoro, mentre con il secondo avrete una salsa meno acquosa, con minore possibilità di rilasciare liquido di vegetazione nelle bottiglie e minore rischio di fermentazione successiva.
Potete lavorare all'aperto, sulla terrazza, in giardino, ma sempre all'ombra.
Comunque i pomodori da passare devono essere freddi e attenzione agli schizzi... Non vi conviene passarli tutti in una volta, perché la passata fermenta facilmente; appena ne avete raccolta una pentola, o una vaschetta, imbottigliatela subito e in ogni caso non esponetela al sole.
La passata raccolta in una bella pentola d'acciaio va naturalmente versata nelle bottiglie usando un imbuto a canna larga e un mestolo capace. Non riempitele fino all'orlo. Pulite l'imboccatura con una pezzuola bagnata da sciacquare spesso e chiudete bene con i tappi (a capsula o a corona, secondo il tipo di bottiglia che avete scelto). Appena saranno pronte quindici bottiglie, caricate la caldaia. Sistemate il vostro pentolone sul fornello più grande, che in genere sta verso il muro; sul fondo collocate uno strofinaccio pulito ripiegato a coprire tutta la base, poi su quello mettete le bottiglie dritte e non troppo serrate; infine riempite gli spazi vuoti con panni puliti (vecchi tovaglioli, teli ecc.) o pezzi di cartone. Coprite anche la superficie con un altro strofinaccio e mettete un coperchio o un tegame largo che le tenga ferme, quindi versate l'acqua sommergendo le bottiglie per almeno due dita sopra i tappi. Chiudete con il coperchio, accendete il gas (vi consiglio un fiammifero molto lungo, uno spiedino di legno acceso o un bossolo di carta arrotolata, perché se la caldaia è grossa rischiate un'esplosione). E voilà! Dite la verità, non vi sentite un mito? Altro che Superman o Wonder woman. Aspettate che l'acqua arrivi davvero all'ebollizione, infatti la caldaia è un'imbrogliona, fa tanto rumore ma non bolle mai, ci vorrà anche un'ora perché bolla veramente!
Da quel momento, regolate la fiamma perché non deve essere tanto forte da causare trabocchi, e caricate il timer: ci vogliono quarantacinque minuti, ma se ne mettete sessanta va ancora meglio. Finalmente potete allontanarvi, bere una birra o guardare la tivù, oppure pulire se non siete ancora stanchi. Dopo un'ora le vostre bottiglie saranno sterilizzate, quindi spegnete il gas e lasciatele nell'acqua finché non sarà fredda, in pratica fino alla mattina seguente.
Una passata perfetta non dovrebbe avere liquido di vegetazione sul fondo: se vedete che si è formato un dito di liquido giallastro in alcune bottiglie, non è un gran male, ma potrebbero inacidire, perciò consumatele per prime e lasciate tranquillamente da parte le altre, anche per un anno. Una volta mi è capitato di trovare una bottiglia ancora in ottime condizioni dopo quasi due anni! Se scolate bene i pomodori dopo la prebollitura e li sterilizzate per un'ora, vedrete che si conserveranno benissimo.
Buon divertimento!
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